Storia della Cina

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Storia della Cina

Punti Chiave

  • La storia della Cina dalla Prima Guerra dell’Oppio (1839-1842) segna l’inizio del “Secolo dell’umiliazione”, con sconfitte contro potenze occidentali che portarono a trattati ineguali e perdita di territori, culminando nella caduta della dinastia Qing nel 1911.
  • Il periodo repubblicano (1912-1949) fu caratterizzato da caos, con l’era dei signori della guerra, l’invasione giapponese e la guerra civile tra nazionalisti (Kuomintang) e comunisti, che terminò con la vittoria di Mao Zedong e la fondazione della Repubblica Popolare Cinese (RPC) nel 1949.
  • Sotto Mao (1949-1976), la Cina visse trasformazioni radicali come il Grande Balzo in Avanti e la Rivoluzione Culturale, che causarono milioni di morti ma posero le basi per l’unità nazionale e l’industrializzazione iniziale.
  • Le riforme di Deng Xiaoping dal 1978 introdussero l’economia di mercato “con caratteristiche cinesi”, portando a una crescita economica esplosiva e all’apertura al mondo, inclusa l’adesione all’OMC nel 2001.
  • Dal 2012, sotto Xi Jinping, la Cina ha rafforzato il suo ruolo globale con iniziative come la Belt and Road, affrontando sfide come la pandemia COVID-19, tensioni con gli USA e questioni interne come Hong Kong e Taiwan, pur mantenendo un sistema autoritario; ricerche indicano una continuità di crescita economica ma con crescenti controversie su diritti umani.

Il Secolo dell’Umiliazione e la Fine dell’Impero

La Prima Guerra dell’Oppio (1839-1842) fu scatenata dal tentativo cinese di fermare il commercio illegale di oppio britannico, che causava dipendenza e deflusso di argento. La sconfitta portò al Trattato di Nanchino, con la cessione di Hong Kong e l’apertura di porti al commercio estero. La Seconda Guerra dell’Oppio (1856-1860) aggravò la situazione, con ulteriori concessioni a Francia e Gran Bretagna. Rivolte interne come quella dei Taiping (1850-1864) indebolirono ulteriormente i Qing. La Guerra Sino-Giapponese (1894-1895) portò alla perdita di Taiwan, mentre la Rivolta dei Boxer (1899-1901) fu repressa da una coalizione internazionale, imponendo indennizzi massicci. Queste umiliazioni culminarono nella Rivoluzione Xinhai del 1911, che pose fine all’impero millenario.

L’Era Repubblicana e la Guerra Civile

La Repubblica di Cina, fondata da Sun Yat-sen nel 1912, cadde presto nel caos dei signori della guerra. Il Movimento del 4 Maggio 1919 promosse idee moderne di democrazia e scienza. Chiang Kai-shek guidò i nazionalisti, ma l’invasione giapponese (1937-1945), inclusa il Massacro di Nanchino, devastò il paese. La guerra civile riprese post-1945, con i comunisti di Mao che trionfarono nel 1949, costringendo i nazionalisti a rifugiarsi a Taiwan.

L’Era Maoista

Dal 1949, Mao implementò riforme agrarie e industrializzazione, ma il Grande Balzo in Avanti (1958-1962) causò una carestia con milioni di morti. La Rivoluzione Culturale (1966-1976) portò a persecuzioni e caos sociale, con le Guardie Rosse che attaccarono “elementi controrivoluzionari”.

Riforme e Ascesa Economica

Dopo la morte di Mao nel 1976, Deng Xiaoping avviò le riforme dal 1978, creando zone economiche speciali e aprendo al capitale straniero. Sotto Jiang Zemin (1989-2002) e Hu Jintao (2002-2012), la Cina entrò nell’OMC e ospitò le Olimpiadi 2008.

La storia della Cina dalla Prima Guerra dell’Oppio ad oggi rappresenta un arco narrativo di declino, rinascita e ascesa globale, segnato da umiliazioni esterne, lotte interne e trasformazioni economiche radicali. Questo periodo, spesso definito come l’era moderna e contemporanea, inizia con l’impatto del colonialismo occidentale sull’Impero Qing e si evolve attraverso rivoluzioni, guerre e riforme che hanno modellato la Cina attuale come superpotenza economica e politica. Basandoci su fonti storiche attendibili, esploreremo i principali periodi, eventi, figure chiave e conseguenze, integrando aspetti sociali, economici e internazionali. Per una visione completa, includeremo una cronologia tabellare per evidenziare le tappe fondamentali.

Il Contesto Iniziale: La Dinastia Qing e l’Incontro con l’Occidente (Prima del 1839)

Prima della Prima Guerra dell’Oppio, la Cina sotto la dinastia Qing (1644-1911) era una potenza continentale isolazionista, con una civiltà avanzata in agricoltura, arte e burocrazia, ma tecnologicamente arretrata rispetto all’Occidente industrializzato. L’impero controllava vasti territori, ma la politica di “porte chiuse” limitava i commerci esteri, favorendo solo porti come Canton. Il commercio di oppio, promosso dalla Compagnia Britannica delle Indie Orientali per bilanciare il deficit commerciale (la Cina esportava tè, seta e porcellana), creò dipendenza diffusa e crisi economica, portando al conflitto.

Le Guerre dell’Oppio e il Secolo dell’Umiliazione (1839-1911)

La Prima Guerra dell’Oppio (1839-1842) scoppiò quando il commissario Lin Zexu distrusse scorte di oppio britannico a Canton. La superiorità navale e militare britannica portò alla sconfitta cinese e al Trattato di Nanchino (1842), che aprì cinque porti (tra cui Shanghai), cedette Hong Kong e impose indennizzi. Questo inaugurò il “Secolo dell’umiliazione”, un periodo di trattati ineguali che erose la sovranità cinese.

La Seconda Guerra dell’Oppio (1856-1860), nota anche come Guerra della Freccia, coinvolse Gran Bretagna e Francia, culminando nel sacco del Palazzo d’Estate a Pechino e nel Trattato di Tianjin (1858), che legalizzò l’oppio e aprì ulteriori porti. Rivolte interne aggravarono la crisi: la Ribellione dei Taiping (1850-1864), guidata da Hong Xiuquan, causò 20-30 milioni di morti e devastò l’economia. Il Movimento di Auto-Rafforzamento (1861-1895) tentò riforme militari e industriali, ma fallì contro il Giappone nella Prima Guerra Sino-Giapponese (1894-1895), portando alla perdita di Taiwan e influenza in Corea.

La Rivolta dei Boxer (1899-1901), un movimento anti-straniero sostenuto inizialmente dall’imperatrice Cixi, fu schiacciata da una forza internazionale di otto nazioni, con saccheggi a Pechino e ulteriori concessioni. Queste sconfitte alimentarono nazionalismo, culminando nella Rivoluzione Xinhai (1911), guidata da Sun Yat-sen, che rovesciò i Qing e fondò la Repubblica di Cina.

L’Era Repubblicana: Caos, Guerre e Divisione (1912-1949)

La Repubblica di Cina, proclamata nel 1912, promise democrazia ma cadde nell’anarchia. Sun Yat-sen fondò il Kuomintang (KMT), ma dopo la sua morte nel 1925, Chiang Kai-shek ne assunse la guida. L’Era dei Signori della Guerra (1916-1928) vide frammentazione regionale, mentre il Movimento del 4 Maggio (1919) protestò contro il Trattato di Versailles, promuovendo idee occidentali e nazionalismo.

Il Partito Comunista Cinese (PCC), fondato nel 1921 da Mao Zedong e altri, alleato inizialmente al KMT, si separò nel 1927 dopo massacri a Shanghai. La Lunga Marcia (1934-1935) permise ai comunisti di riorganizzarsi a Yan’an. La Seconda Guerra Sino-Giapponese (1937-1945), parte della WWII, causò 20 milioni di morti cinesi, inclusi il Massacro di Nanchino (1937). KMT e PCC unirono forze temporaneamente, ma la guerra civile riprese (1946-1949), con vittoria comunista. Il 1º ottobre 1949, Mao proclamò la RPC a Pechino; Chiang fuggì a Taiwan.

L’Era Maoista: Rivoluzione e Catastrofi (1949-1976)

La RPC iniziò con riforme agrarie, nazionalizzazioni e alleanza con l’URSS. La Guerra di Corea (1950-1953) vide la Cina supportare il Nord, con pesanti perdite. Il Primo Piano Quinquennale (1953-1957) industrializzò il paese, ma il Grande Balzo in Avanti (1958-1962) causò la Grande Carestia, con 15-55 milioni di morti. La scissione sino-sovietica (1960) isolò la Cina.

La Rivoluzione Culturale (1966-1976) mirò a purgare “revisionisti”, con Guardie Rosse che causarono caos, persecuzioni e milioni di morti. Eventi come la soppressione in Tibet (1959) e conflitti di confine con India (1962) segnarono tensioni etniche e internazionali. La morte di Mao nel 1976 pose fine all’era, con arresto della “Banda dei Quattro”.

Le Riforme di Deng e l’Apertura (1976-2002)

Deng Xiaoping, riabilitato nel 1977, lanciò la “Riforma e Apertura” (1978), introducendo elementi di mercato e zone economiche speciali come Shenzhen. Le “Quattro Modernizzazioni” focalizzarono su agricoltura, industria, difesa e scienza. Le proteste di Tiananmen (1989) furono represse, causando centinaia di morti e arresti. Sotto Jiang Zemin (1989-2002), la Cina adottò l’“economia socialista di mercato”, entrò nell’OMC (2001) e riottenne Hong Kong (1997) e Macao (1999).

Crescita e Consolidamento sotto Hu e Xi (2002-Oggi)

Sotto Hu Jintao (2002-2012), la Cina divenne la seconda economia mondiale, ospitando Olimpiadi (2008) e Expo (2010). La “Prospettiva Scientifica dello Sviluppo” enfatizzò sostenibilità.

Dal 2012, Xi Jinping ha centralizzato il potere, eliminando limiti di mandato (2018) e promuovendo il “Sogno Cinese”. Iniziative come la Belt and Road Initiative (2013) hanno esteso l’influenza globale. La pandemia COVID-19 (2020) iniziò a Wuhan; la politica “Zero-COVID” durò fino al 2022, con proteste. Tensioni con USA su commercio (2018-2020), Hong Kong (proteste 2019-2020, legge sicurezza 2020) e Taiwan persistono. Dal 2023, focus su ripresa economica post-pandemia, innovazione (5G, AI) e 15º Piano Quinquennale (2021-2025), con enfasi su autosufficienza tecnologica. Fino al 2025, la Cina affronta sfide demografiche (invecchiamento), ambientali e geopolitiche, ma rimane leader in rinnovabili e esportazioni.

Cronologia Principale: Una Tabella Sintetica

Periodo Eventi Principali Figure Chiave Conseguenze
1839-1860 Guerre dell’Oppio Lin Zexu, Imperatrice Cixi Trattati ineguali, apertura forzata, declino Qing.
1894-1901 Guerre con Giappone, Rivolta Boxer Guangxu, Cixi Perdita Taiwan, indennizzi, umiliazione nazionale.
1911-1928 Rivoluzione Xinhai, Era Signori Guerra Sun Yat-sen, Yuan Shikai Fine impero, frammentazione repubblicana.
1921-1949 Fondazione PCC, Guerra Civile Mao Zedong, Chiang Kai-shek Fondazione RPC, divisione con Taiwan.
1949-1962 Riforme agrarie, Grande Balzo Mao Zedong Industrializzazione, ma carestia massiccia.
1966-1976 Rivoluzione Culturale Mao, Banda dei Quattro Caos sociale, milioni di vittime.
1978-1989 Riforme Deng, Tiananmen Deng Xiaoping Apertura economica, repressione proteste.
1989-2012 Crescita sotto Jiang e Hu Jiang Zemin, Hu Jintao Adesione OMC, Olimpiadi, boom economico.
2012-2025 Era Xi Jinping Xi Jinping BRI, Zero-COVID, ascesa globale, tensioni internazionali.

Conseguenze e Eredità Contemporanea

Oggi, la Cina è la seconda economia mondiale, con un PIL che supera i 17 trilioni di dollari e leadership in tecnologia e infrastrutture. Tuttavia, controversie su diritti umani (Uiguri in Xinjiang, Hong Kong), censura e autoritarismo persistono, bilanciate da progressi in povertà ridotta (800 milioni sollevati dalla povertà dal 1978) e sostenibilità ambientale. La traiettoria suggerisce una Cina sempre più assertiva, ma dipendente da equilibri globali.

Key Citations


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