Hacker

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Definizione di Hacker

Il termine hacker è complesso e spesso frainteso dal grande pubblico. In origine, non aveva una connotazione negativa.

  • Significato Originale e Etico: Nella cultura informatica degli anni ’60 e ’70 (ad esempio al MIT), un hacker era una persona altamente competente, curiosa e creativa che studiava un sistema (informatico, elettronico o anche meccanico) per comprenderne il funzionamento più intimo e per spingerne le capacità oltre i limiti previsti. L’obiettivo era l’apprendimento, la sperimentazione e il miglioramento del sistema stesso. Lo “spirito hacker” è basato sulla condivisione della conoscenza, sulla risoluzione intelligente dei problemi e sul superamento delle limitazioni.
  • Significato nel Linguaggio Comune e Mediatico: Oggi, i mass media usano quasi sempre il termine “hacker” come sinonimo di criminale informatico (cybercriminale), colui che viola sistemi per rubare dati, estorcere denaro o creare danni. Questo uso ha distorto il significato originale.

In sintesi, essere un hacker significa avere un’approfondita conoscenza tecnica e una mentalità volta a smontare e comprendere i sistemi. L’etica di questa azione è ciò che definisce le diverse tipologie.

Tipologie di Hacker (Classificate per “Cappello”)

La metafora dei cappelli del western (buoni, cattivi e ambigui) è la più utilizzata per categorizzare gli hacker in base ai loro intenti e alla legalità delle loro azioni.

1. White Hat Hacker (Cappello Bianco) - I Buoni

Sono gli hacker etici. Operano legalmente e sono fondamentali per la cybersecurity.

  • Motivazione: Migliorare la sicurezza dei sistemi, prevenire gli attacchi.
  • Azioni Tipiche:
    • Scansionare sistemi alla ricerca di vulnerabilità.
    • Eseguire test di penetrazione (penetration test) su sistemi per i quali hanno l’autorizzazione esplicita.
    • Lavorare per aziende, governi o come consulenti per trovare e riparare falle di sicurezza prima che vengano scoperte da malintenzionati.
  • Profilo: Sono spesso impiegati come esperti di sicurezza informatica, ricercatori o consulenti.

2. Black Hat Hacker (Cappello Nero) - I Cattivi

Sono i cybercriminali, ciò che il grande pubblico intende comunemente per “hacker”. Le loro azioni sono illegali e motivate da guadagno personale o intenti malevoli.

  • Motivazione: Guadagno finanziario (furto di dati, ransomware), spionaggio, attivismo distorto, vandalismo.
  • Azioni Tipiche:
    • Violare reti per rubare dati sensibili (carte di credito, informazioni personali).
    • Diffondere malware, ransomware o virus.
    • Dirottare siti web o sistemi.
    • Commettere frodi online.
  • Profilo: Operano nell’ombra e, se catturati, affrontano conseguenze legali severe.

3. Grey Hat Hacker (Cappello Grigio) - La Zona d’Ombra

Come suggerisce il nome, operano in un’area etica grigia. Non sono malintenzionati come i Black Hat, ma non seguono sempre le regole degli White Hat.

  • Motivazione: Una miscela di curiosità, desiderio di aiutare (ma a modo loro) e spesso notorietà.
  • Azioni Tipiche:
    • Violare un sistema senza autorizzazione per trovare una vulnerabilità.
    • Una volta trovata, invece di sfruttarla, contattano l’azienda per avvisarla, a volte chiedendo un pagamento per rivelare i dettagli della falla.
    • Pubblicare la vulnerabilità pubblicamente se l’azienda non risponde.
  • Profilo: Sebbene il loro intento finale possa essere positivo (far riparare la falla), il metodo è illegale perché violano sistemi senza permesso.

Altre Categorie e Sottogruppi Importanti

Oltre alla classica triade, esistono altre categorie specifiche:

  • Script Kiddie: Non sono veri hacker. Sono individui con scarse competenze tecniche che utilizzano strumenti e script pre-confezionati (scritti da altri) per lanciare attacchi. Sono spesso pericolosi per la loro imprevedibilità e per il danno che possono causare senza vere capacità.
  • Hacktivist (Attivisti Hacktivist): Usano le tecniche hacking per promuovere un’agenda politica o sociale. Il collettivo Anonymous è l’esempio più famoso. Le loro azioni possono includere defacement di siti web, attacchi DDoS per mettere fuori uso servizi target, e fughe di dati per denunciare comportamenti illeciti.
  • State-Sponsored Hacker: Sono hacker assoldati o finanziati da governi nazionali. Il loro obiettivo è lo spionaggio, il sabotaggio o il furto di segreti industriali e di stato da altre nazioni. Hanno risorse elevate e sono tra i più pericolosi.
  • Whistleblower: Sebbene tecnicamente non sempre siano hacker, sono figure che espongono illegalità o comportamenti immorali all’interno di un’organizzazione, spesso divulgando informazioni riservate. La loro etica è al centro di un forte dibattito (es. Edward Snowden).

Riepilogo con Tabella Riassuntiva

Tipologia Motivazione Principal Legalità delle Azioni Esempio
White Hat Migliorare la sicurezza Legale (con autorizzazione) Esperto di sicurezza che testa la rete aziendale
Black Hat Guadagno, danno, furto Illegale Criminale che installa ransomware su un ospedale
Grey Hat Curiosità, notorietà, aiutare (a modo suo) Nel limbo (spesso illegale) Trovare una falla in un sito governativo e poi avvisare
Script Kiddie Divertimento, vandalismo, sfida Illegale Usare un tool per “bucare” un sito amatoriale
Hacktivist Protesta politica/sociale Illegale Attacco DDoS a un sito di un’azienda contestata
State-Sponsored Spionaggio, sabotaggio, guerra informatica Illegale (e ad alto livello) Rubare progetti militari da un governo straniero

In conclusione, la definizione di hacker è prima di tutto una questione di competenza e mentalità. La distinzione tra “buono” e “cattivo” risiede esclusivamente nell’etica, negli intenti e nella legalità delle azioni intraprese.


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I consigli che offriamo sono di natura generale. Non sono consigli legali o professionali. Quello che può funzionare per una persona potrebbe non essere adatto a un’altra, e dipende da molte variabili.

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