Diamanti insanguinati
La guerra civile in Sierra Leone (1991-2002) è un tragico esempio di come le risorse naturali possano finanziare conflitti brutali. I “diamanti insanguinati” estratti in questo periodo furono scambiati per acquistare armi, prolungando una guerra che causò immense sofferenze alla popolazione.
Contesto Storico e l’Ascesa del RUF
Il controllo delle ricche miniere di diamanti della Sierra Leone è sempre stato sinonimo di potere. Questo legame si fece ancora più stretto con l’ascesa del Revolutionary United Front (RUF).
- Controllo Pre-conflitto: Dal 1935, la compagnia De Beers controllava legalmente l’estrazione di diamanti in Sierra Leone. Tuttavia, il contrabbando era dilagante, favorito da un accordo di estrazione alluvionale del 1956 che attirò decine di migliaia di minatori illegali.
- Corruzione di Stato: Dopo l’indipendenza nel 1961, il primo ministro Siaka Stevens nazionalizzò le miniere e incoraggiò l’estrazione illecita per consolidare il proprio potere. Il commercio legittimo crollò, passando da oltre 2 milioni di carati nel 1970 a soli 48.000 nel 1988, mentre il mercato nero fioriva.
- Invasione del RUF: Nel 1991, il Fronte Rivoluzionario Unito (RUF), guidato da Foday Sankoh, invase la Sierra Leone dalla Liberia. Sotto una facciata di ideali populisti, l’obiettivo del RUF era il controllo delle miniere di diamanti per finanziare la propria ribellione.
Le Conseguenze Umane del Conflitto
La guerra civile, alimentata dai diamanti, è stata caratterizzata da una brutalità inimmaginabile verso i civili.
- Violenze di Massa: Si stima che il conflitto abbia causato circa 75.000 morti, mezzo milione di rifugiati e lo sfollamento di metà della popolazione. Le atrocità includevano stupri di massa, mutilazioni (amputazioni di braccia, gambe, labbra) e rapimenti.
- Bambini Soldato: Il RUF rapì e arruolò forzatamente tra i 10.000 e i 25.000 bambini. Questi minori furono costretti a combattere, a commettere atrocità e a subire abusi psicologici e fisici, incluso l’uso di droghe per assuefarli alla violenza.
- Controllo delle Miniere: All’apice del conflitto, il RUF controllava 9 miniere di diamanti su 10 nel paese. I profitti, stimati in fino a 125 milioni di dollari all’anno, servivano per acquistare armi sul mercato internazionale.
Il Ruolo del Commercio Internazionale
Il commercio illegale di diamanti si basava su complesse reti di contrabbando che coinvolgevano paesi confinanti.
- La “Pipeline” della Liberia: Poiché la Sierra Leone aveva difficoltà a esportare diamanti a causa delle sanzioni, il RUF li contrabbandava attraverso il confine con la Liberia. La Liberia, pur producendo solo 100 carati, ne esportava 658, dimostrando come fungeva da canale di esportazione per i “diamanti insanguinati” della Sierra Leone.
- La Risposta Internazionale: La consapevolezza di questo commercio portò le Nazioni Unite a imporre sanzioni sul commercio di diamanti dalla Sierra Leone nel 2000. Questo fu anche il catalizzatore per la creazione, nel 2003, del Kimberley Process Certification Scheme (KPCS), un sistema internazionale volto a impedire l’ingresso di “diamanti di conflitto” nel mercato legittimo.
La Situazione Oggi
Sebbene la guerra sia finita da tempo, la Sierra Leone fatica a riprendersi completamente.
- Problemi Persistenti: Il paese rimane uno dei più poveri al mondo. L’economia dipende ancora fortemente dalle risorse naturali, e si segnalano casi di lavoro minoriere nelle miniere e di degrado ambientale legato alle attività estrattive.
- Limiti del Kimberley Process: Il KPCS ha contribuito a ridurre drasticamente la quota di diamanti di conflitto sul mercato globale (dall’~15% negli anni ’90 a meno dell’1% nel 2010). Tuttavia, critici sottolineano che la sua definizione di “diamante di conflitto” è stretta e non copre i diamanti estratti in condizioni di violazione dei diritti umani da parte di governi stessi.
Ruolo di De Beers in Sierra Leone
La compagnia De Beers ha avuto un rapporto complesso e in evoluzione con la Sierra Leone, passando dal controllo diretto delle miniere a un coinvolgimento indiretto, sullo sfondo del drammatico conflitto dei “diamanti di sangue”.
La tabella seguente riassume le fasi principali del coinvolgimento di De Beers in Sierra Leone:
| Periodo | Ruolo/Natura del Coinvolgimento | Riferimenti Storici e Impatto |
|---|---|---|
| 1935-1984 | Controllo diretto tramite la sussidiaria “Sierra Leone Selection Trust” (SLST) con concessione esclusiva di 99 anni. | Dominio formale dell’industria diamantifera, ma contrabbando dilagante (75.000 minatori abusivi negli anni ’50). |
| 1984 | Uscita formale dalla Sierra Leone. De Beers cede le sue quote. | Il controllo passa a figure vicine al governo corrotto di Siaka Stevens; crollo del commercio legale (da 2 milioni di carati nel 1970 a 48.000 nel 1988). |
| Dopo il 1984 | Coinvolgimento indiretto. Uffici acquisti in Liberia e Guinea, paesi noti come canali di contrabbando per i diamanti della Sierra Leone. | De Beers ha dichiarato di non acquistare più diamanti dalla Sierra Leone, ma tramite i suoi uffici nell’Africa occidentale è virtualmente inconcepibile che la compagnia, in un modo o nell’altro, non abbia acquistato diamanti contrabbandati dalla Sierra Leone. |
Il Ruolo dei Diamanti nel Conflitto e le Successive Iniziative
Il ritiro di De Beers ha creato un vuoto che, unito alla corruzione dilagante, ha portato alla completa destabilizzazione del settore diamantifero. I diamanti sono diventati la principale fonte di finanziamento per le fazioni ribelli, in particolare il Revolutionary United Front (RUF), che ha usato il ricavato della loro vendita illegale per acquistare armi e alimentare una guerra civile brutale (1991-2002).
- Impatto Umanitario: Il conflitto ha causato oltre 120.000 morti, milioni di sfollati e atrocità di massa, tra cui l’uso di bambini soldato e mutilazioni di civili.
- Nascita del Kimberley Process: Lo scandalo internazionale sui “diamanti di sangue” ha portato nel 2003 all’istituzione del Kimberley Process Certification Scheme (KPCS), un sistema internazionale per certificare l’origine dei diamanti grezzi e impedire l’ingresso sul mercato legale di quelli provenienti da zone di conflitto. Anche De Beers, insieme ad altri attori del settore, ha aderito a questo processo.
De Beers Oggi e la Responsabilità Etica
A partire dagli anni 2000, De Beers ha radicalmente cambiato il suo modello di business, abbandonando la strategia di accumulo dei diamanti per concentrarsi sulla vendita dei propri prodotti e sulla trasparenza. L’azienda ha subito un calo significativo della sua quota di mercato e, nel 2011, la famiglia Oppenheimer ha ceduto il controllo del gruppo alla società mineraria Anglo American.
Oggi, De Beers dichiara pubblicamente di vendere solo diamanti “conflict-free” (liberi da conflitti), provenienti esclusivamente dalle sue miniere (in Botswana, Namibia, Sudafrica e Canada) o da partner che rispettano il Kimberley Process. Ha anche avviato un programma di artigianato minerario, il Gemfair, proprio in Sierra Leone, per aiutare i minatori artigianali a operare in modo legale e tracciabile.
In sintesi, il ruolo di De Beers in Sierra Leone è un esempio della “maledizione delle risorse”: mentre in epoca coloniale e post-coloniale la sua presenza ha contribuito a uno sfruttamento che ha alimentato corruzione e instabilità, nelle fasi successive del conflitto il suo coinvolgimento è stato più indiretto, legato alle opacità del mercato globale. Le pressioni internazionali l’hanno poi portata a diventare un attore chiave negli sforzi per un commercio di diamanti più etico.
Fonti:
- https://it.wikipedia.org/wiki/Diamante_insanguinato
- https://en.wikipedia.org/wiki/Blood_Diamonds
- https://www.britannica.com/topic/blood-diamond
- http://www.cpreview.org/articles/2020/11/blood-diamonds-in-sierra-leone-how-colonialism-functions-today
- https://www.geopop.it/la-vera-storia-dei-diamanti-insanguinati-cosa-sono-e-perche-finanziano-le-guerre-civili-in-africa/
- https://tv.apple.com/us/movie/blood-diamonds/umc.cmc.621vbecivhgap1pt89zh9xh8j
- https://en.wikipedia.org/wiki/Blood_diamond
- https://www.scerminogioielli.it/blog/diamanti-insanguinati-il-lato-oscuro-dell-industria-dei-diamanti-b120.html
- http://web.stanford.edu/class/e297a/Conflict%20in%20Sierra%20Leone.htm
- https://pagineesteri.it/2022/05/04/africa/sierra-leone-dai-diamanti-nascono-i-bambini-soldato/
- http://web.stanford.edu/class/e297a/Conflict%20in%20Sierra%20Leone.htm
- https://www.geopolitica.info/la-maledizione-delle-risorse-dai-blood-diamonds-degli-anni-90-al-dirty-gold-di-oggi/
- https://pagineesteri.it/2022/05/04/africa/sierra-leone-dai-diamanti-nascono-i-bambini-soldato/
- https://en.wikipedia.org/wiki/De_Beers
- https://ilmanifesto.it/archivio/2000007110
- https://www.theguardian.com/world/2000/may/14/sierraleone
- https://www.scuoladioreficeria.it/storia-dei-diamanti/
- https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/La-pietra-del-cuore-9b4ab3f0-96bd-4b2a-bb19-4a64ea941683.html
- https://www.worldatlas.com/articles/civil-war-in-sierra-leone-the-role-of-sierra-leone-s-blood-diamonds.html
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