Riassunti anatomia

Riassunti anatomia

Piani anatomici e movimento

Per lo studio dell’anatomia si utilizzano i cosiddetti piani anatomici, che sono tre:

  • piano frontale = divide in parte anteriore e posteriore

  • piano sagittale e piano mediano = ci dividono in due parti di destra e sinistra, quello mediano ci taglia esattamente a metà

  • piano trasversale = ci divide in parte superiore ed inferiore

Posizione anatomica = l’individuo è dritto, in piedi, con le braccia lungo il corpo e i palmi delle mani diretti verso davanti

PIANO FRONTALE (O CORONALE)

Sul piano frontale sono possibili:

  • ADDUZIONE (arti): regione del corpo che va verso la linea mediana

  • ABDUZIONE (arti): regione del corpo che va lontano dalla linea mediana

  • INCLINAZIONE LATERALE (tronco): lontano dalla linea mediana

PIANO SAGITTALE

Sul piano sagittale sono possibili:

  • FLESSIONE: avanti rispetto al piano sagittale

  • ESTENSIONE: indietro rispetto al piano sagittale

PIANO TRASVERSALE

Sul piano trasversale sono possibili:

- ROTAZIONE: può essere interna (o mediale, intrarotazione) se si ruota verso la linea mediana) o esterna (o laterale, extrarotazione) se si ruota via dalla linea mediana;

- CIRCONDUZIONE = flesso-estensione + adduzione + abduzione.

Suddivisioni anatomiche del corpo

Secondo la suddivisione anatomica, il corpo umano è diviso nelle seguenti regioni:

- testa (divisa in cranio e faccia)

  • collo (che divide tronco e testa)

  • tronco (diviso in torace, addome e bacino)

  • arti superiori (divisi in cinto scapolare, braccio, avambraccio e mano)

- arti inferiori (divisi in cinto pelvico, coscia, ginocchio, gamba e piede)

Le principali cavità sono:

  • neurale (che contiene il sistema nervoso)

  • toracica

  • ventrale

Gli organi sono divisi in:

  • cavi

  • parenchimatosi (pieni)

Le ossa possono essere classificate anche in base alla loro forma.

L’insieme delle ossa forma l’apparato scheletrico.

ARTICOLAZIONI = sono i punti di giuntura tra più capi ossei, possiamo darne una classificazione sia funzionale che morfologica.

CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE

  • generalmente immobili = sinartrosi

  • generalmente ipomobili = anfiartrosi

  • mobili = diartrosi

Dispositivi diartroidali di adattamento = strutture di fibrocartilagine che servono per una maggiore congruenza dell’articolazione

CLASSIFICAZIONE MORFOLOGICA

- fibrose = sinartrosi e anfiartrosi, spesso sono suture;

- cartilaginee = sinartrosi e anfiartrosi

- sinoviali = diartrosi, possono essere:

  • articolazione piana o artrodia (2 superfici articolari piane che scivolano)

  • sferartrosi o enartrosi (superficie convessa a forma di sfera che incontra una cavità sferica)

  • condilartrosi o ellissartrosi (superficie ovoidale che si articola con una superficie concava che può accoglierla)

  • pedartrosi o sellartrosi (superficie articolare convessa in un senso e concava nell’altro, che si articola con una di tipo opposto)

  • ginglimo angolare o trocleare = cilindro che entra in una superficie concava che la accoglie perfettamente (movimenti di flesso-estensione)

  • ginglimo laterale o trocoide = cilindro che si articola su un anello su cui ruota il cilindro stesso (movimenti di rotazione)


 

 

 

 

 

 

 

 

Apparato scheletrico

Esso si divide in:

- scheletro assile = ossa del cranio (cranio, faccia), ossa associate (osso ioide, ossicini dell’udito), gabbia toracica (sterno, coste), colonna vertebrale (vertebre, sacro e coccige);

- scheletro appendicolare = cingolo scapolare, cingolo pelvico, arti superiori e arti inferiori.

COLONNA VERTEBRALE / RACHIDE

È composta da 33/34 vertebre divise in 5 regioni: 7 cervicali, 12 toraciche, 5 lombari, 5 sacrali e 4/5 coccigee.

Essa protegge il midollo spinale, ed è fondamentale per la postura e per la locomozione.

La colonna vertebrale è divisa in 4 curve fisiologiche: lordosi cervicale, cifosi toracica, lordosi lombare e cifosi sacrale

Lordosi = curva con concavità posteriore.

Cifosi = curva con concavità anteriore.

Le curve che si iniziano a formare sin da piccoli sono le due cifosi.

Le vertebre che stanno sotto sono più grandi perché devono sostenere più peso, la più grande è posta tra l’ultima lombare e la prima sacrale (L5/S1)

 

Caratteristiche comuni delle vertebre

C’è il corpo vertebrale sulla parte anteriore posteriormente a questo abbiamo l’arco vertebrale → peduncolo, dal quale si dipartono i processi.

Una vertebra tipo ha 7 processi: 2 laterali o trasversi, 4 articolari e 1 spinoso.

Foro intervertebrale = serve per la fuoriuscita di nervi.

Foro vertebrale = ci passa il midollo spinale.

Disco intervertebrale = si trova tra una vertebra e l’altra e si nutre per diffusione ed è fatto da fibrocartilagine. Esso è composto da un nucleo polposo (gel) protetto da un anello fibroso che lo circonda, formato da lamelle concentriche. Le sue funzioni principali del disco sono movimento, ammortizzazione e formazione delle curve fisiologiche.

I movimenti permessi alla colonna sono:

  • flesso-estensione;

  • inclinazione laterale.

Vertebre cervicali

Processo spinoso è bifido tranne nella prominente (C7).

C1 = atlante, la sua faccetta articolare si lega con il dente di C2

C2 = epistrofeo, ha un suo corpo vertebrale al contrario dell'atlante, esso ha un dente che rimane libero visto che non deve toccare il midollo spinale (esiste un potente legamento che ci permette di ruotare la testa, utilizzando il dente dell'epistrofeo come perno). La faccetta posteriore del dente rimane libera, poichè non deve toccare il midollo spinale, per cui esiste un potente legamento che ci permette di ruotare la testa, utilizzando il dente dell'epistrofeo come perno.

Legamento trasverso dell'atlante = va a dividere il foro vertebrale in due zone: una grande dove passa il midollo spinale e una più piccola dove si trova il dente dell'epistrofeo.

Mano a mano che scendiamo nella colonna il foro vertebrale è più piccolo.

Metameri = suddivisioni del midollo spinale.

Articolazione atlo-epistrofea o atlanto-odontoidea = è l’articolazione che si forma tra C1 e C2, la rotazione della testa è a carica di questa articolazione.

Articolazione atlo-occipitale = è l’articolazione che si forma tra C1 e osso occipitale, è una condilartrosi. Le superfici di C1 presentano cartilagine articolare poichè devono articolarsi col cranio. L’osso occipitale presenta un grande foro al centro che serve ad accogliere il midollo spinale ai lati del forame occipitale ci sono i condili occipitali (sono possibili flesso-estensione, abduzione e adduzione)

Faccetta articolare di C1 si articolano col dente del C2.

Vertebre toraciche

Corpo vertebrale è più grande e foro è più piccolo rispetto a quelli corrispondenti delle vertebre cervicali, il processo spinoso non è bifido ed è lungo. Ci sono tante faccette articolari, che ci servono all'articolazione con le coste, ogni costa è articolata con la corrispondente vertebra toracica

Vertebre lombari

Processo spinoso si accorcia rispetto alle toraciche, è a forma di ascia. I dischi intervertebrali hanno l’altezza variabile, che contribuisce alla formazione della curva lombare.

Vertebre sacrali

Le 5 vertebre sacrali vengono fuse insieme.

Vertebre coccigee

Dalle 3 alle 5 vertebre coccigee, sono fuse insieme ed articolate in maniera del tutto immobile con le vertebre sacrali. Al centro continua ad esserci un canale (che NON contiene midollo spinale, che si ferma a L1 e L2) che contiene i nervi.

Legamenti ed articolazioni

Esistono diversi tipi:

- Legamento longitudinale anteriore = dalla superficie pelvica del sacro al tubercolo anteriore di C1 e all’osso occipitale;

- Legamento longitudinale posteriore = decorre all’interno del canale vertebrale da C2 al sacro;

- Legamenti gialli = uniscono verticalmente le lamine di due vertebre adiacenti;

- Legamenti interspinosi = tra due processi spinosi adiacenti

- Legamenti sovraspinosi = da C7 al sacro;

- Legamento nucale = dalla protuberanza occipitale esterna C7;

- Legamento intertrasversario.

Cranio

Si divide in 2 parti: neurocranio e splancnocranio

Il neurocranio comprende:

  • osso occipitale;

  • ossa parietali (destra e sinistra);

  • osso frontale;

  • ossa temporali (destra e sinistra);

  • osso sfenoide;

  • osso etmoide.

Lo splancnocranio comprende:

  • ossa mascellari;

  • ossa palatine;

  • ossa nasali;

  • cornetti nasali inferiori;

  • ossa zigomatiche;

  • osso vomere;

  • osso mandibolare.

Sutura = tessuto connettivo denso fibroso che tiene saldamente insieme le ossa.

Osso occipitale

Impari e mediano, costituisce le superfici posteriore, laterale ed inferiore del neurocranio. Presenta il forame magno, che mette in comunicazione la cavità cranica e il canale spinale della colonna vertebrale. Si articola con la vertebra C1 attraverso i condili occipitali (che sono adiacenti al forame magno).

L’osso occipitale forma in parte il foro giugulare, in mezzo al quale passano arterie, vene e nervi che si collegano con l’encefalo.

Osso frontale

Da’ origine alla fronte ed al tetto delle cavità orbitarie, è impari e mediano.

Si divide in parte verticale (squama) e parte orizzontale.

Si articola con ossa nasali, col processo frontale del mascellare, con le ossa lacrimali, con l’etmoide e con lo sfenoide

Ossa parietali

Le ossa parietali sono due, piatte, pari e simmetriche.

Osso etmoide

Osso impari, mediano, irregolare. Si articola:

  • in alto con l’osso frontale

  • posteriormente con l’osso sfenoide

  • lateralmente con le ossa lacrimali

  • anteriormente ed inferiormente con le ossa mascellari e vomere

L’etmoide è formato da due porzioni laminari impari, tra loro perpendicolari: la lamina cribrosa e la lamina verticale.

La lamina verticale ha una prominenza, la crista galli (CG).

AI lati dell’osso etmoide ci sono le due lamine papiracee.

Osso sfenoide

Osso impari e mediano. Presenta 4 parti principali: il corpo, le piccole ali, le grandi ali e i processi pterigoidei.

Osso mascellare

Osso pari e simmetrico, esso forma l’arcata dentaria superiore.

Si compone di 5 parti: corpo, processo frontale, processo zigomatico, processo palatino e processo alveolare.

Osso palatino

Osso dalla forma irregolare, in esso si distinguono una lamina verticale ed una parte orizzontale. Comunica con: etmoide, sfenoide e mascellare.

Ossa zigomatiche

Sono pari e simmetriche, si trovano nella parte superolaterale della faccia, formando la prominenza della guancia. In rapporto con:

  • superiormente con il frontale;

  • medialmente con il mascellare;

  • posteriormente con il temporale e con lo sfenoide.

Ossa temporali

Ossa pari e simmetriche, costituiscono parte della superficie laterale e base del cranio. Si articolano:

  • anteriormente con la grande ala dello sfenoide;

  • posteriormente con l’occipitale;

  • superiormente con il parietale.

Si forma dalla confluenza di quattro centri di ossificazione: squama, porzione petromastoidea, porzione timpanica, processo stiloideo.

Orecchio (organo vestibolo-cocleare)

Funzione: trasportano il suono.

Contiene i recettori per l’udito e per l’equilibrio L’orecchio si divide in:

  • orecchio esterno (padiglione auricolare + meato acustico esterno + cartilagine)

  • orecchio medio (che inizia dalla membrana timpanica e comprende gli ossicini  dell’udito)

  • orecchio interno (che inizia dalla finestra ovale)

ORECCHIO ESTERNO = comprende il padiglione auricolare, il quale circonda l’ingresso del condotto uditivo esterno, al cui fondo vi è la membrana del timpano.

ORECCHIO MEDIO = comprende la cavità del timpano, che contiene e protegge gli ossicini dell’udito; questi connettono la membrana del timpano con i recettori dell’orecchio interno; la cavità timpanica comunica col rinofaringe attraverso la tuba uditiva.

Trasmette le vibrazioni della membrana timpanica attraverso i movimenti degli ossicini (martello > incudine > staffa).

Ha pareti ossee, tranne la laterale (cavità timpanica).

ORECCHIO INTERNO = i recettori dell’orecchio interno, situati in condotti e camere pieni di liquido che costituiscono il labirinto membranoso, forniscono informazioni relative all’udito e all’equilibrio. Il labirinto membranoso contiene endolinfa ed è circondato dal labirinto osseo, il quale ha anche funzione protettiva e può essere suddiviso in vestibolo (senso dell’equilibrio) e canali semicircolari e coclea (senso dell’udito).

LABIRINTO OSSEO → principali componenti:

  • vestibolo;

  • canali semicircolari ossei;

  • condotto endolinfatico;

  • chiocciola o coclea.

VESTIBOLO = contiene due sacche membranose, l'utricolo e il sacculo, i cui recettori rispondono all’accelerazione lineare e alla gravità (sensibilità dell’equilibrio). La coclea contiene il condotto cocleare, una porzione allungata del labirinto membranoso, i cui recettori sono coinvolti nella sensibilità uditiva.

I recettori base dell’orecchio interno sono le cellule capellute che, munite di stereociglia, forniscono informazioni circa la direzione e la forza di stimoli meccanici.

Canali semicircolari = sono in continuità con l'utricolo, ciascuno contiene un’ampolla, in cui sono presenti i recettori. Qui, le ciglia sono in contatto con una sostanza gelatinosa definita cupola.

Sacculo e utricolo comunicano, tramite un condotto continuo, con il condotto endolinfatico, il quale termina nel sacco endolinfatico. Nel sacculo e nell’utriculo, le cellule capellute sono organizzate all’interno delle macule, dove le loro ciglia vengono a contatto con gli otoliti, dense concrezioni minerali (statoconi) immerse in una matrice gelatinosa. Quando la testa si sposta, la massa degli otoliti si sposta e la conseguente distorsione delle ciglia genera un segnale diretto al SNC.

Osso mandibolare

Osso impari, mediano e simmetrico, che presenta un corpo a forma di ferro di cavallo (processo alveolare inferiore) e due rami. Possiede la protuberanza mentale e i tubercoli mentali.

Ha il foro mentale, che è lo sbocco del canale mandibolare, dove passano i nervi e vasi mentali.

Fossette sono sottolinguale, sottomandibolare, digastrica.

Il ramo mandibolare presenta una faccia esterna ed una faccia interna (spina dello Spix, origine del canale mandibolare, dove passano i vasi e i nervi alveolari inferiori)

Rami mandibolari finiscono con due processi coronoidei e con due processi condiloidei.

Articolazione temporo-mandibolare (ATM)

Doppia condiloartrosi che si stabilisce tra i due processi condiloidei della mandibola e le fosse mandibolari delle due ossa temporali.

L’articolazione temporo-mandibolare presenta una capsula articolare costituita da tessuto connettivo denso fibroso che circonda l’articolazione nella sua interezza.

La faccia interna della capsula è rivestita da una membrana sinoviale che permette il nutrimento e la lubrificazione dei componenti articolari. Le fibre della capsula che si inseriscono sul disco articolare servono a stabilizzare il condilo. Il condilo è di forma ovoidale.

FOSSA GLENOIDEA (o fossa mandibolare del temporale) = presenta un tubercolo articolare ed un’eminenza articolare → formazione ossea che forma la radice anteriore del processo zigomatico.

DISCO ARTICOLARE = di forma ovale e di notevole consistenza.

Si frappone tra i due capi articolari.

Il disco aderisce perfettamente alla testa del condilo della mandibola, esso è saldamente connesso con i legamenti collaterali laterale e mediale che assicurano il contemporaneo movimento di disco e condilo

CAPSULA ARTICOLARE = si inserisce:

- anteriormente = eminenza articolare;

- posteriormente = tubercolo post glenoideo;

- medialmente = spina dello sfenoide;

- lateralmente = dalla fessura squamo-timpanica al tubercolo articolare.

Presenta delle pareti molto sottili, ed è rinforzata dai collaterali dal legamento

temporo-mandibolare. Essa aderisce al disco → si formano due cavità articolari indipendenti.

LIQUIDO SINOVIALE = veicolo nutrizionale per i tessuti articolari; ha funzione di lubrificazione; esso riduce la sua viscosità all’aumentare delle forze che agiscono sulle cavità.

LEGAMENTI DELL’ATM:

  1. Legamento temporo-mandibolare = è molto spesso, va dal tubercolo zigomatico al collo del condilo.

  2. Legamenti collaterali destro e sinistro = uniscono le parti spesse del disco ai poli del condilo.

  3. Legamento stilomandibolare = dal processo stiloideo al gonion (è l’angolo goniaco, viene a formarsi tra corpo e ramo della mandibola).

  4. Legamento sfenomandibolare = dalla spina dello sfenoide alla lingula.

Gabbia toracica

La gabbia toracica, delimitata inferiormente dal diaframma, è formata da 12 paia di costole articolate posteriormente con le 12 vertebre dorsali e dallo sterno, al quale le costole si uniscono anteriormente mediante le cartilagini costali.

Essa è composta da sterno + 12 paia di coste e relative cartilagini costali + 12 vertebre toraciche e relativi dischi intervertebrali

Le funzioni principali sono:

  • protegge il cuore, i polmoni ed altre strutture poste nella cavità

  • serve come punto di inserzione per i muscoli coinvolti nella respirazione, nella posizione della colonna vertebrale, nei movimenti del cinto scapolare e dell’arto superiore

  • sostiene la cintura toracica (scapola e clavicola)

Sterno

Osso piatto che si estende dalla radice del collo fino alla parte addominale. Superiormente si articola con la clavicola. Lateralmente con le prime 7 cartilagini costali.

Esso è composto da 3 parti: manubrio + corpo + processo xifoideo (tutte congiunte da fibrocartilagine).

1) Manubrio = è situato inferiormente alla radice del collo. Rappresenta la parete anteriore del mediastino.

2) Corpo = composto da 4 elementi.

3) Processo xifoideo = formazione cartilaginea piatta ed appuntita che ossifica completamente, si trova nella parete addominale (bocca dello stomaco).

Coste

Le coste sono divise in tre gruppi, in base alla loro modalità di unione con lo sterno:

  • coste vere o sternali, le prime 7 paia;

  • coste false, dalla 8a alla 12a , di cui le ultime due paia sono fluttuanti;

Le coste sono ossa allungate, piatte e curve. Partono dalle vertebre dorsali, si portano lateralmente, in basso e in avanti e si continuano con le cartilagini costali.

Si distinguono due estremità, sternale e vertebrale, la testa che si articola con la vertebra, corrispondente e quella sovrastante, a cui fa seguito un collo che si continua con il corpo. Il tubercolo è sulla superficie posteriore tra corpo e collo.

Componente appendicolare

Lo scheletro appendicolare è composto da:

  • cingolo scapolare (clavicola + scapola)

  • arto superiore (omero + ulna + radio + ossa del carpo e metacarpo + falangi)

  • cingolo pelvico (ossa dell’anca)

  • arto inferiore (femore + patella + tibia + fibula + ossa del tarso e metatarso + falangi)

Cingolo scapolare

La regione della spalla è sostenuta dal cingolo scapolare: scapola + clavicola. La scapola è di sostegno alla clavicola, che altrimenti sarebbe unita alla componente assile solo per mezzo di tessuto muscolare.

Clavicola = si estende dallo sterno fino all’acromion della scapola; funge da sostegno per evitare che la spalla cada in avanti ed in basso. Presenta un’estremità sternale (legata allo sterno grazie all’articolazione sternoclavicolare) ed un’estremità acromiale (legata alla scapola grazie all’articolazione acromion-clavicolare).

Scapola = osso triangolare situato obliquamente sul dorso.

La superficie dorsale è divisa obliquamente dalla spina, che termina con l’acromion; essa divide la scapola in due parti.

Il collo della scapola presenta la cavità glenoidea, che serve per l’articolazione con l’omero. La profondità della fossa glenoidea è aumentata dalla presa di un orlo fibroso, il labbro glenoideo. La capsula fibrosa dell’articolazione della spalla si impianta sul margine della cavità e sul labbro.

 

 

Omero

Osso lungo del braccio, esso ha un un tubercolo maggiore ed uno , che sono uniti dal solco intertubercolare.

Complesso articolare della spalla

Il complesso articolare della spalla è composto da 4 articolazioni: la scapolo omerale, la sterno clavicolare, l’acromion clavicolare e la scapolo toracica.

Articolazione scapolo-toracica = non è una vera e propria articolazione perché i capi articolari non sono tutti ossei.

Legamento coraco-clavicolare = stabilizza la clavicola mantenendola in contatto con l’acromion.

Legamento coraco-acromiale = forma l’arco coraco-acromiale.

Articolazione glenomerale o scapolo omerale = presenta la cuffia dei rotatori, una cuffia ad azione rotatoria muscolotendinea, posta attorno all’articolazione glenomerale → sono tutti muscoli rotatori dell’omero.

Gomito = articolazione del tipo ginglimo angolare: è una diartrosi

Capsula articolare = capsula fibrosa che avvolge l’articolazione, ha una membrana sinoviale. Essa è rafforzata dai seguenti legamenti:

  1. legamento anulare = che circonda completamente la testa del radio;

  2. legamento quadrato = evita la rotazione del braccio.

Cingolo pelvico

Cingolo pelvico = osso coxale dx + osso coxale sx, esso trasmette la forza degli arti inferiori allo scheletro assile, sostiene il corpo quando è in posizione eretta, consente di camminare, sostiene e protegge i visceri della cavità pelvica.

La pelvi = osso coxale dx + osso coxale sx + sacro + coccige.

Articolazione sacroiliaca = articolazione tra sacro e osso coxale.

Articolazione coxofemorale = articolazione tra femore e ossa coxali.

Osso coxale (o anca) = ileo + ischio + pube.

Acetabolo = è un incavo che si trova sulla superficie laterale di ciascun osso coxale e serve per accogliere il femore nell’articolazione coxofemorale.

Sinfisi pubica = è un disco di fibrocartilagine che collega inferiormente le due ossa coxali.

Ileo = è l’osso più importante e grande tra quelli che costituiscono l’osso coxale, in quanto il suo margine superiore, la cresta iliaca, è molto resistente agli urti; a fianco della cresta iliaca troviamo l’ala dell’ileo.

In prossimità della grande incisura ischiatica, l’ileo si continua con l’ischio, il più robusto delle tre componenti dell’osso coxale; esso si continua col pube a livello del ramo ischiatico.

Forame otturatorio = foro compreso tra ischio e pube.

La pelvi si divide in grande pelvi e piccola pelvi; la linea ileo pettinea e il diaframma pelvico delimitano la cavità pelvica; i tessuti molli che chiudono inferiormente la piccola pelvi costituiscono il pavimento pelvico, e formano la regione del perineo.

Articolazione sacro-iliaca = è un’artrodia.

Articolazione coxofemorale = articolazione del tipo sferartrosi. Consente i seguenti movimenti:

  • flesso-estensione (trasversale su sagittale)

  • abduzione-adduzione (sagittale su frontale)

  • rotazione interna/esterna (longitudinale su trasversale)

  • circonduzione (sagittale e frontale)

Femore

Il femore trasmette il peso del corpo dall’anca alla tibia in posizione eretta.

L’epifisi prossimale, o anche detta testa del femore, si articola con l’osso coxale a livello dell’acetabolo → il legamento rotondo si inserisce sulla testa a livello della fovea capitis. Distalmente alla testa, il collo del femore si unisce al corpo.

Nei punti dove i tendini prendono inserzione si sviluppano i trocanteri, grande e piccolo, collegati dalla linea intertrocanterica; questa linea, sulla superficie posteriore, si chiama cresta intertrocanterica.

I suoi legamenti sono:

  • legamento ileo-femorale;

  • legamento pubo-femorale;

  • legamento ischio-femorale.

Patella

Osso sesamoide situato all’interno del tendine del muscolo quadricipite femorale.

Tibia

I suoi condili si articolano coi rispettivi del femore.

L’eminenza intercondiloidea separa i due condili; su di essa si trovano i tubercoli.

La sua superficie anteriore presenta la tuberosità tibiale.

Ginocchio

E’ un ginglimo angolare modificato, in quanto permette: flesso-estensione e rotazione.

Le superfici articolari sono le seguenti:

  1. superficie patellare del femore;

  2. condili femorali;

  3. patella;

  4. condili tibiali.

La capsula fibrosa non è una capsula completa

La membrana sinoviale si interrompe anteriormente.

Anteriormente la guaina è formata dal legamento patellare.

Il ginocchio è sbloccato da:

  • legamento popliteo obliquo;

  • legamento popliteo arcuato.

I legamenti intracapsulari dono due:

  • legamento crociato anteriore (più debole);

  • legamento crociato posteriore (più forte).

Menischi = sono dei cuscinetti fibrocartilaginei, esso ha due parti:

- menisco mediale = è a forma di C ;

- menisco laterale = è a forma di O.

Apparato cardiovascolare

Nel nostro corpo sono presenti una serie di vasi che si dividono in due circoli: polmonare e sistemico.

Arteria principale è l’aorta, che si ramifica sempre di più in vasi del carico minore, i capillari.

Capillari = sono detti anche vasi di scambio.

Due tipi di vasi: arterie e vene

Arterie = portano il sangue ossigenato.

Vene = portano il sangue da ossigenare.

Il sangue deve andare e tornare, da due circoli principali:

- CIRCOLO SISTEMICO = trasporta il sangue a tutti i distretti del corpo;

- CIRCOLO POLMONARE = trasporta il sangue a contatto con l’epitelio respiratorio dei polmoni.

CIRCOLAZIONE DEL SANGUE

Nel cuore si trovano 4 cavità a parete muscolare a due a due associate.

L’atrio dx riceve sangue dal circolo sistemico e lo passa al ventricolo dx, che lo pompa nel circolo polmonare. Il sangue refluo del circolo polmonare viene raccolto dall’atrio sx, che lo pompa nel ventricolo sx che, contraendosi, lo immette nel circolo sistemico.

CUORE

Il cuore è suddiviso in parte sx e dx, e 4 camere:

  • atrio dx

  • ventricolo dx

  • atrio sx

  • ventricolo sx

La parte destra conterrà sempre sangue non ossigenato, mentre quella sinistra conterrà sempre sangue ossigenato

Importanti sono vena cava superiore ed inferiore, che raccolgono sangue da tutto il corpo

→ nella superiore confluisce sangue non ossigenato che proviene da tutte le parti che sono sopra il cuore, e confluiscono nell’atrio destro del cuore → l’inferiore raccoglie ciò che proviene da sotto il cuore, e confluisce nell’atrio destro

ATRI = sono delle camere di raccolta. Essi sono uguali e si riempiranno SEMPRE e CONTEMPORANEAMENTE con la STESSA quantità di sangue.

FORZA CONTRATTILE del ventricolo sx è maggiore di quello di dx.

Il cuore è contenuto nel MEDIASTINO (regione del torace compresa tra le due pleure polmonari).

Il cuore poggia sul diaframma, principale muscolo respiratorio, che divide il torace dall’addome → è rivestito da una membrana detta PERICARDIO, ed è ancorato tramite dei legamenti alle strutture circostanti.

Atri e ventricoli sono suddivisi dai SETTI, fatti dal miocardio (tessuto contrattile del cuore) fatti a croce → un setto divide atri e ventricoli (setto atrio-ventricolare) e l’altro divide i due atri e due ventricoli (sopra setto interatriale, sotto setto interventricolare).

Setto interatriale e interventricolare sono continui, senza interruzioni → non c’è alcuna comunicazione tra cuore dx e sx.

C’è un terzo circolo, quello CORONARICO, che serve per vascolarizzare il cuore stesso.

Nei solchi ci sono adagiate le coronarie, e insieme ad esse c’è una parte grassa (tessuto adiposo) che serve per proteggere le coronarie stesse dagli urti eccessivi → GRASSO PERICARDICO → ci deve essere ma sempre nelle giuste quantità

Coronarie sono arterie/vene che vanno a finire nel seno coronario che sfocia nell’atrio dx.

Nell’aorta c’è valvola acrilica.

STRUTTURA DEL CUORE

Parete cardiaca (epicardio + miocardio + endocardio).

Camere cardiache (atri + ventricoli).

Valvole cardiache (atrio-ventricolari (tricuspide e mitrale) e semilunari (aortica e

polmonare))

PARETE CARDIACA

Pericardio esterno + pericardio interno + miocardio + endocardio

PERICARDIO ha due strati: esterno (fibroso) ed interno (sieroso)

Strato interno è fatto da una porzione viscerale (o epicardio) a diretto contatto col cuore e da una porzione parietale a contatto con lo strato fibroso → c’è anche spazio pericardico che contiene liquido pericardico → funzione di ammortizzazione e protezione.

Foglietto parietale è adeso al pericardio fibroso + spazio pericardico + foglietto viscerale, adeso al miocardio, che viene anche chiamato EPICARDIO → grasso pericardico in corrispondenza dei solchi → parte interna è ENDOCARDIO, parte sottilissima che va a rivestire la parte interna del cuore

MIOCARDIO

Spessa tonaca media contrattile costituita da cellule muscolari cardiache → componente muscolare della parete cardiaca, che forma sia gli atri che i ventricoli

Il miocardio atriale è formato da fasci muscolari che avvolgono gli atri e si intersecano a livello del setto interatriale.

Tessuto muscolare cardiaco → muscolo speciale ed eccezionale perché striato e contemporaneamente involontario.

La fibra muscolare cardiaca forma giunzioni elettricamente accoppiate (dischi intercalari) con altre fibre → tutto ciò consente al muscolo cardiaco di formare una massa continua, elettricamente accoppiata.

A livello del disco intercalare le membrane plasmatiche di 2 cellule adiacenti si interconnettono → i DESMOSOMI mantengono le cellule unite e le GAP JUNCTIONS le collegano funzionalmente → i dischi intercalari trasmettono la forza di contrazione da cellula a cellula e propagano il potenziale d’azione

SINCIZIO FUNZIONALE = cellula con tanti nuclei che lavorano tante cellule insieme come se fossero un’unica cellula.

ATRIO DESTRO

C’è una sorta di sacchetta chiamata AURICOLA (parete interna è fatta di muscoli pettinati).

Nodo ovale → cellule di conduzione → cellule del miocardio sono specializzate nella conduzione elettrica (sono quelle da cui parte l’impulso per la contrazione) All’incrocio dei setti abbiamo nodo atrio-ventricolare.

I due nodi fanno partire l’impulso della contrazione, entrambi si trovano nell’atrio dx.

ATRIO SINISTRO

Quasi uguale all’atrio dx, solo che mancano i nodi. Non abbiamo l’apertura delle vene cave ma abbiamo le vene polmonari (2 da dx e 2 da sx). Niente seno coronario.

CAMERE CARDIACHE

Cuore ha 4 valvole: ATRIO-VENTRICOLARI (entrata nei ventricoli) e SEMILUNARI (uscita dai ventricoli)

Atri si contraggono → valvole atrio-ventricolari si aprono → si riempiono i ventricoli (semilunari chiuse) → DIASTOLE (ventricoli in rilassamento, atri in contrazione) SISTOLE (atri in rilassamento, ventricoli in contrazione) → si contraggono i ventricoli, valvole atrio-ventricolari si chiudono e semilunari si aprono.

TRICUSPIDE = si trova tra atrio e ventricolo destro → 3 lembi (cuspidi) → margine di ogni lembo è ancorato ai 3 muscoli papillari del ventricolo destro attraverso le corde tendinee.

Bicuspide o mitrale = si trova tra atrio e ventricolo sinistro → 2 lembi (cuspidi).

AORTICA = proviene dal ventricolo sx.

POLMONARE = proviene dal ventricolo dx.

Apparato respiratorio

Ci permette di effettuare gli scambi gassosi, immettere ossigeno ed eliminare prodotti di scarto.

Respirazione cellulare → ossigeno usato per produrre energia

A livello di polmoni si parla di VENTILAZIONE → entrata d’ossigeno ed uscita di anidride carbonica mediante capillari.

Funzioni principali:

  • fornire aria per gli scambi gassosi

  • difesa dall’invasione di microrganismi patogeni

  • produzione suoni per il linguaggio

Faringe

Organo comune all’apparato digerente e a quello respiratorio.

Organo cavo a forma conica, si estende dalla base cranica fino a C6. Essa è composta da:

- rinofaringe = è la parte nasale, essa è situata dietro le guaine delle cavità nasali. Lateralmente comunica con l’orecchio medio;

- orofaringe = è la parte della bocca, situata tra palato molle e margine superiore dell’epiglottide;

- laringofaringe = dal margine dell’epiglottide fino a margine superiore dell’esofago, è il punto d’uscita e d’entrata delle vie respiratorie.

Laringe

Essa è composta da: adito della laringe + cavità della laringe (vestibolo laringeo + segmento medio + segmento inferiore).

Comunica anteriormente con la laringofaringe

Funzioni:

  • esclusione dei materiali solidi dalle vie respiratorie durante la deglutizione del bolo alimentare;

  • regolazione del flusso aereo;

  • articolazione della parola.

Ha uno scheletro cartilagineo composto da:

  • cartilagine tiroide = pomo di Adamo;

  • cartilagine cricoide = delimita il punto di passaggio tra laringe e trachea;

  • cartilagini aritenoidi = punti di inserzione per le corde vocali;

  • epiglottide = cartilagine che si muove durante la fase di deglutizione, fornisce passaggio all’aria durante la respirazione, va a chiudere l’orifizio laringeo e permette alle sostanze solide di non entrare nelle vie respiratorie ma di passare poi all’interno dell’esofago.

Recessi delle cartilagini principali:

  • cartilagini corniculate;

  • cartilagini cuneiformi.

Trachea

Organo cavo flessibile che si estende da C6 a T4-T5 (nel mediastino). Superiormente si continua con la laringe, inferiormente si biforca nei due bronchi.

STRUTTURA DELLA TRACHEA :

  • è sostenuta da 16-20 anelli a forma di C incompleti posteriormente di cartilagine ialina uniti da legamenti anulari;

  • posteriormente gli anelli cartilaginei presentano il muscolo tracheale;

  • l’anello tracheale più basso (la carena) ha forma di uncino;

  • internamente è rivestita da epitelio pseudostratificato ciliato;

  • esternamente è rivestita da tessuto connettivo fibroso (la tonaca avventizia).

BRONCHI PRINCIPALI

Nel mediastino la trachea si dirama dando origine ai bronchi principali destro e sinistro (extrapolmonari).

Possiedono una struttura di supporto costituita da anelli cartilaginei a forma di C.

Il bronco destro ha un diametro maggiore rispetto al sinistro, ma è più corto.

Ciascun bronco entra nel rispettivo polmone tramite l’ilo e si suddivide nei bronchi secondari.

POLMONI

Sono organi di forma conica contenuti all’interno delle cavità pleuriche, ai lati del mediastino.

I polmoni sono suddivisi in lobi.

POLMONE DESTRO = 3 lobi, 2 scissure, è più corto e più ampio rispetto al sinistro.

POLMONE SINISTRO = 2 lobi, 1 sola scissura è più alto e più stretto del destro.

La RADICE del polmone lo connette al cuore e alla trachea, ed è formato da un gruppo di strutture che entrano ed escono dall’ilo. è rivestita da pleura parietale.

All’interno di ciascuna radice sono presenti: arteria polmonare, vene polmonari, bronco principale, vasi bronchiali, nervi e vasi linfatici.

L’ALBERO BRONCHIALE, invece, è costituito dai bronchi principali (extrapolmonari) e dalle loro ramificazioni (intrapolmonari).

I SEGMENTI BRONCOPOLMONARI rappresentano l’area del polmone ventilata dai bronchi terziari del polmone.

All’interno dei segmenti broncopolmonari i bronchi terziari danno origine ad ulteriori suddivisioni, i BRONCHIOLI, a loro volta suddivisi in bronchioli terminali e respiratori che portano l’aria verso gli alveoli polmonari.

Gli ALVEOLI costituiscono la regione nella quale avvengono gli scambi gassosi. Sono costituiti da:

  • pneumociti di tipo I = cellule pavimentose che permettono gli scambi gassosi

  • pneumociti di tipo II = producono surfactante che rende la ventilazione più efficace ed impedisce il collasso degli alveoli

I polmoni sono rivestiti da una membrana sierosa definita PLEURA.

La cavità pleurica (compresa tra le 2 pleure) è ripiena di un sottilissimo strato di liquido pleurico che ha 3 funzioni:

  1. riduzione dell’attrito

  2. creazione di un gradiente di pressione

  3. compartimentazione

LA RESPIRAZIONE

La respirazione si compone delle fasi di INSPIRAZIONE (entrata di ossigeno, contrazione dei muscoli inspiratori, aumento del volume intratoracico) ed ESPIRAZIONE (fuoriuscita di anidride carbonica, diminuzione del volume intratoracico).

Le articolazioni principalmente coinvolte nella respirazione sono le STERNO-COSTALI e le COSTO-VERTEBRALI.

Il DIAFRAMMA è una lamina muscolo-tendinea fondamentale nel processo di respirazione.

Apparato digerente

L’apparato digerente è costituito da un canale digerente a parete muscolare ed organi accessori.

Epitelio e lamina propria formano la tonaca mucosa dell’apparato digerente.

Al di sotto di essa sono presenti le tonache sottomucosa, muscolare e sierosa, una membrana sierosa che si trova nella cavità peritoneale.

I principali organi, normali ed accessori che compongono l’apparato digerente sono:

  • Cavità orale = trattamento meccanico, umidificazione, mescolamento con le secrezioni salivari

  • Faringe = i muscoli faringei spingono i materiali nell’esofago

  • Esofago = trasporto dei materiali allo stomaco

  • Stomaco = scissione chimica dei materiali tramite acido ed enzimi; trasformazione meccanica attraverso contrazioni muscolari

  • Intestino tenue = digestione enzimatica e assorbimento di acqua, substrati organici, vitamine e ioni

  • Intestino crasso = disidratazione e consolidamento dei materiali non digeriti in preparazione all’eliminazione

  • Ghiandole salivari = secrezione di fluido lubrificante contenente enzimi che scindono i carboidrati

  • Fegato = secrezione della bile (importante per la digestione dei lipidi), deposito di nutrienti e molte altre funzioni vitali

  • Cistifellea = deposito e concentrazione della bile

  • Pancreas = le cellule esocrine secernono tamponi ed enzimi digestivi

L’apparato digerente si muove in conseguenza del passaggio del bolo alimentare: ci sono i movimenti di PERISTALSI (che riguardano tutto il canale digerente) che spingono il materiale mediante le contrazioni coordinate, e i movimenti di SEGMENTAZIONE (che riguardano solo l’intestino crasso e l’intestino tenue) che agitano e rimescolano il contenuto.

LO STOMACO

Lo stomaco è un organo cavo a forma di sacca esso trasforma il cibo in un fluido denso detto chimo (reazione chimica) e produce un acido ed un enzima in grado di assorbire le proteine

È un organo intraperitoneale.

Lo stomaco è composto da 4 regioni: fondo, cardias, corpo e parte pilorica.

Il fondo è la regione dello stomaco al di sopra della giunzione tra stomaco ed esofago (giunzione gastroesofagea).

Il cardias è la porzione che distante poco dalla giunzione gastroesofagea.

Il corpo, la regione più ampia dello stomaco, corrisponde all’area situata tra il fondo ed il piloro.

La parte pilorica è suddivisa in antro pilorico, canale pilorico, piloro ed orifizio pilorico.

Le GHIANDOLE GASTRICHE sulle pareti secernono acidi gastrici con pepsina e acido cloridrico. La pepsina è un enzima che assimila le molecole proteiche, mentre l’acido cloridrico uccide i germi ed aiuta il lavoro della pepsina. Producono muco che protegge i tessuti gastrici.

INTESTINO TENUE

Esso è la prima parte dell’intestino dove il chimo si trasforma in chilo.

Inizia a partire dallo sfintere pilorico e termina con la valvola ileocecale nell’ileo terminale, connette perciò lo stomaco all’intestino crasso.

Nell’intestino tenue si trovano i VILLI INTESTINALI, piccolissime strutture molto utili al processo assimilativo, accelerando e massimizzando il processo di assorbimento delle sostanze nutritive.

È diviso in tre parti = duodeno + digiuno (qui l’assorbimento è massimo) + ileo.

INTESTINO CRASSO

Esso è diviso in: cieco + colon + retto.

Esso assorbe acqua, elettroliti e vitamine; inoltre compatta le feci e mantiene la materia fecale nel retto fino a quando possono essere scaricati attraverso l’ano in defecazione.

FEGATO

Il fegato è la ghiandola più grande del corpo umano.

Esso gioca un ruolo fondamentale nel metabolismo e svolge una serie di processi tra cui l’immagazzinamento del glicogeno, la sintesi delle proteine del plasma, la rimozione di sostanze tossiche dal sangue.

Produce la bile, importante nei processi digestivi.

FUNZIONI DEL FEGATO:

  • produzione della bile

  • metabolismo dei carboidrati

  • sintesi di colesterolo e trigliceridi

  • fattori di coagulazione

  • demolizione emoglobina

  • metabolismo dei farmaci (disintossicazione)

  • conversione dell’ammoniaca in urea

Esso è composto da: lobo dx + lobo sx + lobo quadrato + lobo caudato.

Il parenchima del fegato è organizzato in LOBULI, elementi prismatici formati dalle lamine degli epatociti e dai sinusoidi, che convergono verso l’asse centrale del lobulo.

SINUSOIDI = convogliano il sangue dalle diramazioni dell’arteria epatica e della vena porta, collocate alla periferia del lobulo epatico, verso la vena centrolobulare

Nei sinusoidi scorre sangue misto, cioè sia arterioso (proveniente dall’arteria epatica) sia venoso (proveniente dai rami portali).

Il plasma fuoriesce dai sinusoidi grazie alle fenestrazioni (che trattengono la parte corpuscolata del sangue), raggiunge lo spazio esistente tra il sinusoide e l’epatocito in cui aggettano i microvilli dell’epatocito.

L’epatocito può assumere dal plasma le sostanze necessarie alle proprie attività.

Rene

Il rene si trova in cavità addominale.

Ilo = abbiamo l’entrata e l’uscita di arteria e vena renale + uretere.

Tripla protezione (fascia renale + grasso perirenale + capsula)

Unità funzionale del rene si chiama nefrone.

C’è la presenza di due sostanze, corticale (+ esterna) e midollare (+ interna) Sostanza corticale = ricopre la midollare.

Tra esse abbiamo vasi capillari sia arteriosi che venosi.

Tutte le midollari raccolgono l’urina ed essa verrà raccolta all’apice della piramide, che convoglierà nel calice minore.

Diversi calici minori convogliano in uno maggiore → il calice maggiore convoglia nell’uretere.

Funzioni del rene:

  • eliminare i prodotti finali del catabolismo azotato

  • regolare il volume del liquido extracellulare e perciò del contenuto idrico dell’organismo

  • regolare la pressione osmotica del liquido extracellulare

  • regolare la concentrazione ematica d’importanti metaboliti e ioni

  • detossificare l’organismo da composti tossici, per poi eliminarli

Funzioni endocrine del rene:

- renina = è un ormone per la regolazione della pressione arteriosa sistemica;

- eritropoietina = è un ormone il principale regolatore dell’eritropoiesi;

- calcitriolo = ormone regolatore del metabolismo del calcio;

Sistema dei vasa recta → tutto ciò che viene filtrato dal nefrone verrà ri raccolto

Il nefrone è composto da:

- glomerulo = ha forma sferica, è composto da un’arteriola e filtra il sangue;

- tubulo contorto distale = riassorbimento di acqua, sodio e calcio sotto controllo ormonale;

- tubulo contorto prossimale = riassorbimento di acqua, ioni e nutrienti organici;

- corpuscolo renale = è circondato dalla capsula di Bowman (che è composta da canali), esso produce il filtrato;

- ansa di Henle = ulteriore riassorbimento di acqua;

- dotto collettore = riassorbimento variabile di acqua;

- dotto papillare = rilascio dell’urina nel calice minore;

APPARATO IUXTAGLOMERULARE = rilascia renina ed eritropoietina, che regolano la pressione sanguigna ed il volume ematico.

Filtrazione renale

Il plasma viene filtrato attraverso le pareti del glomerulo e nello spazio capsulare → la soluzione prodotta da questo processo di filtrazione è chiamata filtrato glomerulare.

Il processo di filtrazione coinvolge tre barriere che formano insieme la membrana di filtrazione: endotelio capillare + lamina basale + diaframmi di filtrazione.

- Endotelio capillare ) blocca il passaggio delle cellule ematiche

- Lamina basale = blocca il passaggio delle proteine plasmatiche di grandi dimensioni

- Diaframmi di filtrazione = bloccano il passaggio della maggior parte delle proteine plasmatiche

Sistema nervoso

Il sistema nervoso recepisce, trasduce e trasmette gli stimoli provenienti dall’ambiente esterno e da quello interno e li integra per elaborare risposte effettrici volontarie o involontarie.

Ha delle proprietà:

  • ECCITABILITÀ = capacità di ricevere e reagire agli stimoli proveniente dall’esterno e dall’interno trasformandoli in impulsi nervosi

  • CONDUZIONE = capacità di trasmettere impulsi

  • INTEGRAZIONE = capacità di analizzare le informazioni pervenute e fornire risposte adeguate

SISTEMA NERVOSO CENTRALE (SNC): midollo spinale + encefalo. Esso elabora ed integra le informazioni.

SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (SNP): cranici + nervi spinali. Esso collega il SNC con gli altri sistemi.

SISTEMA NERVOSO AUTONOMO (SNA) = controllo funzioni viscerali.

L’encefalo è incluso nel cranio ed è strutturato così:

- TRONCO ENCEFALICO = midollo allungato + ponte (trasmissione delle informazioni sensitive al cervelletto ed al talamo) + mesencefalo (elaborazione delle informazioni).

- CERVELLETTO = coordinamento degli schemi motori somatici complessi.

- DIENCEFALO = ipotalamo + talamo + subtalamo.

- TELENCEFALO = sostanza bianca + sostanza grigia.

Sostanza bianca = tutti i vari assoni mielinizzati

Sostanza grigia = agglomerati di corpi di neuroni

TRASMISSIONE DEI SEGNALI NERVOSI

La sequenza è la seguente:

recettori SNP1 SNC SNP2 effettori

1) recettori: esistono di 3 tipi:

  • recettori per la sensibilità specifica = informazioni sui sensi;

  • recettori per la sensibilità viscerale = informazioni su organi interni;

  • recettori per la sensibilità somatica = monitoraggio muscolatura scheletrica;

2) SNP1: le informazioni sensitive vengono veicolate dal compartimento afferente;

3) SNC: le informazioni vengono elaborate;

4) SNP2: le informazioni motorie vengono veicolate dal compartimento efferente, che include il sistema nervoso somatico e quello autonomo, nelle sue divisioni simpatica e parasimpatica;

5) effettori: si tratta della muscolatura scheletrica (a cui accorrono gli impulsi del sistema nervoso somatico).

NEURONE

I neuroni possono essere:

  1. sensitivi (divisi in enterocettori, esterocettori e propriocettori)

  2. motori (divisi in somatici e viscerali)

  3. interneuroni (o associativi, divisi in eccitatori o inibitori)

Primo neurone sensitivo è particolare: pseudounipolare → è quello che prende contatto col recettore, ha il suo dendrita attaccato al recettore ed il suo assone nel midollo ha il suo corpo nel ganglio della radice dorsale.

Ganglio = agglomerato di corpi cellulari esterno al SNC ma partecipante al SNP, dove ogni neurone ha una singola funzione di trasporto delle informazioni che va portata a qualcun altro.

L’informazione sensitiva viene sempre trasportata dalla periferia al centro.

I neuroni possono essere classificati in raggruppamenti neuronali. I circuiti neuronali di questi raggruppamenti possono mostrare:

  1. divergenza = la propagazione dell’informazione da un neurone a più neuroni;

  2. convergenza = l’informazione va da più neuroni ad un neurone;

  3. elaborazione seriale = modulazione dell’elaborazione in maniera sequenziale da un neurone ad un altro o da un raggruppamento neuronale al successivo;

  4. elaborazione in parallelo = il modo in cui le informazioni possono essere processate simultaneamente da più neuroni o raggruppamenti neuronali;

  5. riverbero = quando i circuiti neuronali utilizzano feedback positivi per continuare l’attività all’interno del circuito.

SENSIBILITÀ

La sensibilità può essere generale o specifica: la specifica è riferita ai sensi.

Ogni sensibilità prescinde da un recettore specifico, localizzati in organi specifici. Può essere:

  1. specifica

  2. generale

  • sensibilità viscerale → enterocettiva

  • sensibilità somatica (da cute ed apparato locomotore)

  • esterocettiva (sensibilità tattile, termica, dolorifica)

  • protopatica (non discriminativa)

  • tattile epicritica (discriminativa)

  • propriocettiva (posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei muscoli)

  • cosciente

  • incosciente

Recettori della sensibilità esterocettiva possono essere distinti in meccanocettori (stimoli tattili e pressori) e termocettori (stimoli termici, distinti in caldo e freddo) e nocicettori (stimoli dolorifici).

PROPRIOCEZIONE

È il senso della postura e permette di percepire la localizzazione e la velocità del movimento di una parte del corpo rispetto ad un’altra.

I propriocettori sono:

  • fusi neuromuscolari = informano sullo stato di allungamento del muscolo;

  • organi tendinei del Golgi = informano sullo stato di tensione.

MIDOLLO SPINALE

Il midollo spinale integra ed elabora autonomamente alcune informazioni, altre le trasmette da e verso l’encefalo.

Il midollo spinale adulto presenta un solco mediano posteriore ed una fessura mediana anteriore; possiede rigonfiamenti, localizzati nelle regioni in cui la sostanza grigia è più abbondante, in quanto deve innervare gli arti.

Si estende dal forame magno del cranio fino alla vertebra L1.

Il filum terminale (una striscia di tessuto fibroso) origina dall’estremità del cono midollare, percorre il canale vertebrale fino a S2 ed infine entra a far parte del legamento coccigeo.

Il midollo spinale è formato da 31 segmenti

Fibre sensitive e motorie si uniscono per formare un nervo spinale I nervi spinali sono nervi misti, poiché contengono sia fibre motorie che sensitive.

La cauda equina è l’estensione inferiore delle radici ventrali e dorsali e del filum terminale nel canale vertebrale.

Composizione del midollo

La sostanza grigia, posta al centro, circonda il canale centrale e contiene i corpi di neuroni e cellule gliali. Le proiezioni della sostanza grigia verso la superficie esterna del midollo spinale sono dette corna. La sostanza bianca contiene assoni mielinici.

MENINGI

Le meningi spinali sono membrane specializzate che forniscono stabilità fisica e resistenza a traumi a carico del tessuto nervoso del midollo spinale. Le meningi encefaliche sono le membrane che circondano l’encefalo: la dura madre, l’aracnoide e la pia madre.

- DURA MADRE = è lo strato fibroso più esterno che ricopre il midollo spinale;

- ARACNOIDE = la superficie interna della dura madre è rivolta verso lo spazio subdurale che separa la dura madre dall’aracnoide. Profondamente all’aracnoide vi è lo spazio subaracnoideo. Questo spazio contiene inoltre il liquido cerebrospinale (LCS), che rappresenta un ammortizzatore ed un mezzo per la diffusione di gas disciolti, sostanze nutritive, messaggeri chimici e prodotti di rifiuto;

- PIA MADRE = è lo strato meningeo più interno, aderisce al tessuto nervoso sottostante.

CORTECCIA E CIRCUITI CORTICALI

La corteccia presenta una struttura laminare.

L’unità morfofunzionale della corteccia non è il singolo neurone ma la colonna corticale; gli strati sono tra di loro interconnessi.

- CORTECCIA PRIMARIA = regione corticale che riceve i suoi input da un determinato sistema;

- CORTECCIA SECONDARIA = regione corticale che riceve i suoi input dalla corteccia primaria;

- CORTECCIA ASSOCIATIVA = regione corticale che riceve i suoi input da più di un sistema sensoriale.

Ognuno dei tre livelli di aree corticali di ogni sistema sensoriale contiene aree funzionalmente distinte, ciascuna delle quali è specializzata in un diverso tipo di analisi.

I sistemi sensoriali sono sistemi paralleli.

AREA SOMATOSENSITIVA PRIMARIA

Esiste una rappresentazione somatotopica della superficie corporea.

La mappa corporea (e così anche l’homunculus sensitivo) è distorta.

AREA MOTORIA

L’area motoria presenta un’organizzazione gerarchica:

  • corteccia associativa → creazione del movimento o idea del movimento

  • corteccia premotoria → elaborazione del progetto motorio

  • corteccia motoria primaria → esecuzione del progetto motorio

C’è continuo monitoraggio dell’esecuzione dei nostri movimenti.

AREE ASSOCIATIVE

Svolgono funzioni di integrazione complessa, esse sono:

- LOBO FRONTALE = la corteccia prefrontale è coinvolta nel controllo delle reazioni affettive.

- PORZIONE ANTERIORE DEL TEMPORALE = le aree associative qui presenti contribuiscono a pensiero e memoria.

- LOBO PARIETALE E PORZIONE POSTERIORE DEL TEMPORALE = interpreta stimoli sensitivi integrandoli con l’esperienza delle emozioni.

SISTEMA NERVOSO AUTONOMO

Le sue funzioni sono:

  • agisce sulla muscolatura involontaria

  • regola l’attività viscerale per il mantenimento dell’omeostasi del corpo.

Il sistema nervoso autonomo è diviso in due parti

  1. Ortosimpatico = attivato durante l’esercizio fisico, l’eccitamento e le emergenze → “lotta, fuga o paura

  2. Parasimpatico = coinvolto nel risparmio energetico → “riposo,digestione

INDUCED PLURIPOTENT STEM CELLS

Le IPSC sono, in italiano, le cellule staminali pluripotenti indotte.

 

 

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